Storia da Bruno
Mi chiamo Bruno e per anni ho sofferto di sciatalgia, patologia (per chi non ne soffrisse) presente anche a risposo associato a perdita di forza dell’arto e alterazioni della sensibilità.
Un malessere che per circa un decennio ha limitato alcune delle mie più grandi passioni: il mare e la barca, condizionando la mia vita privata e compromettendo le mie relazioni sociali, rinunciando spesso alle vacanze, alle gite o anche a semplici giornate con amici.
Nel 2010 – tra dubbi e perplessità, su consiglio di un amico, “approdo” a Como nel centro Sanrocco che applica un metodo chiamato Chiropratica. Inizialmente mi sono chiesto quale beneficio potessi trarre diversamente dalle mie solite terapie (peraltro inefficaci) ma grazie al Metodo Sanrocco, ho compreso che attraverso la manipolazione può migliorare lo stato della colonna vertebrale e la sua relazione con gli altri organi interni, a partire dalla relazione con il sistema nervoso.
Spesso mi è capitato di sentire come non abbastanza considerata la mia storia clinica. Eppure, grazie al Metodo Sanrocco, la condivisione è stato uno strumento che mi ha aiutato a creare un rapporto di fiducia, basato sull’ascolto e sull’empatia.
Per creare questo contatto è bastato che il dottore ascoltasse la mia sofferenza per vederla con i suoi occhi. Da qui, l’idea che la medicina non consiste in una cura uguale per tutti, così pure l’atto di cura non si esaurisce nel far deglutire una compressa.
Nel Centro Sanrocco si riconosce la centralità del paziente prendendosene cura per costruire un trattamento personalizzato. Qualcuno la chiama “medicina alternativa” (termine spesso contestato dai chiropratici): per me è stata una scoperta che ha migliorato la mia vita all’alba dei 70 anni permettendomi di vivere appieno quelle stesse passioni (la famiglia, gli amici, la barca e il mare) che anni prima erano naufragate e riaccendendo l’entusiasmo che mi ha sempre contraddistinto.
Bruno Nepote