Prima Di Conoscere Il Sanrocco Chiropratica, Trovavo Solo Sollievo Dai Dolori Pazzeschi Quando Mi Coricavo Sul Tavolo Della Cucina, Pancia In Giù

Storia da Antonella

All’incirca trenta anni fa avevo tantissimo mal di schiena. Alla sera mi addormentavo distrutta dal dolore, a metà notte mi svegliavo con dolori pazzeschi. Trovavo sollievo quando mi coricavo sul tavolo della cucina, pancia in giù, così alla sera mettevo un plaid sul tavolo prima di andare a letto, e un altro sulla sedia per coprirmi, così riuscivo a dormire qualche ora prima di ritornare in ufficio. Ricordo che mi svegliavo terrorizzata perchè avevo la sensazione di non riuscire a camminare dal male e per la paura che, riaddormentandomi sul tavolo, potessi cadere. Tutto quello indicato nel paragrafo seguente non ha portato ad alcun risultato.

Il primario di un importante ospedale, dopo avermi prescritto una marea di radiografie e tanti altri esami mi ha consigliato l’intervento chirurgico. Io non ero d’accordo, allora sono andata da un altro primario di un altro ospedale importante, si diceva una eccellenza, e, dopo avermi fatto fare altri tipi di radiografie, arriva alla stessa diagnosi: marcata spondilolistesi L3 (terzo grado), con spondilolisi bilaterale di L4 e L5 e schisi arco post. di S1, evidente degenerazione del quinto disco. Chiedo spiegazioni: mi risponde che questo problema si risolve con un intervento; si tratta di un intervento banale, di routine. Mi mettono due placchette di titanio ai lati della colonna, in corrispondenza della lesione e poi mi ingessano in pratica dalla testa ai piedi, dopo qualche mese un gesso sempre più leggero, e dopo un anno mi tolgono l’ultimo gesso. Insiste per mettermi in lista d’attesa, rispondo: va bene.

Non sono più ritornata.

Tempo dopo mi consigliano il Centro San Rocco. Quando mi dicono: rivolgiti a un chiropratico sono stata interrotta e non sono riuscita a sentire tutta la frase (chiro……) e rispondo: ma si, sono così disperata che non mi rimane che farmi leggere la mano. No, non ho detto chiromante, ho detto chiropratico. Oh, scusa, ma non conosco nessuno. Bene, a Como c’è un centro dove ci sono chiropratici molto preparati: americani ma soprattutto nordici. Beh, rispondo, visto le esperienze precedenti, se non sono italiani va bene.

Arrivo dal dottore con i miei esami e le mie lastre (parecchi chili). Breve anamnesi. Con un sorriso mi dice che tutto il mio materiale non gli interessa.

Mi tratta per una decina di sedute. Il mio mal di schiena sparisce.

Ma come, ho preso un sacco di radiazioni, ho perso anni, sono stata vista da più specialisti (?), ho speso un sacco di soldi, e non è servito a nulla. Dalla fine dei trattamenti faccio vita normale, lavoro, corro, nuoto e dormo, benissimo! Periodicamente ritorno al Sanrocco, per controlli.

Non è finita. Quando conosco il dottore mi guarda negli occhi e mi dice: adesso facciamo qualche test perchè c’è qualcosa che non mi convince. Si, dico io. Ho un mal di testa che mi fa impazzire.

Ho mal testa da anni. Prima qualche volta al mese, poi sempre più volte e sempre più forte, accompagnato da nausea, a volte da vomito. Devo stare in una stanza buia e non devo sentire rumori. Ero dipendente da farmaci. Sono stata in cura presso un centro cefalee e mi hanno diagnosticato mal di testa da week end. Ricoverata presso un ospedale, dopo una settimana di controlli vari mi propongono un esame invasivo: firmo e me ne vado. Ritorno dopo qualche giorno per la diagnosi e la copia della cartella clinica. In pratica diagnosticano “malattia mentale”, mi consegnano prescrizioni di svariati farmaci. Mai presi.

Il chiropratico, dopo la visita, mi dice che sono intollerante ai carboidrati e mi consegna un foglio dove si leggono gli alimenti che non devo mangiare (ma come, io amo i carboidrati e lui deve avere letto negli occhi il mio stordimento e taglia corto dicendomi di leggere bene il tutto).
Al ritorno, in treno, leggo e rileggo. Non è possibile, in pratica c’è scritto tutto quello che mangio.

Non ce la posso fare: come faccio a vivere senza pasta, dolci, pane? Però la vita che faccio non è vita, diciamo che non mi costa nulla provare. Bene, niente carboidrati, niente mal di testa. Ho riacquistato una voglia di fare che non avevo più. Se ne accorgono tutti: in ufficio sono sempre allegra, aiuto tutti, se qualcuno non riesce a finire un lavoro lo faccio io, non mi riconoscono più. Ma come, eri sempre stanca, arrabbiata con tutto il mondo, rispondevi sempre male, adesso non ti fermi mai, scherzi, ridi, cosa è successo?

HO CONOSCIUTO UN SANTO E MI HA CAMBIATO LA VITA

In effetti il dottore pensiero è lineare: al lunedì carboidrati, al martedì carboidrati, al mercoledì senza forze, al giovedì mal di testa , al venerdì sto male, sabato e domenica non mangio, domenica sera sto bene. Ecco spiegato perchè al lunedì sto bene e al venerdì sono… quasi morta.

Dopo due giorni senza carboidrati sto bene. Avevano ragione. SEMPRE!

Con il tempo ho ricominciato a mangiare – qualcosa – non posso vivere senza un gelato, una pizza, un panino. Lo so, il pane lo mangiamo solo noi italiani, ma il pane è buono!

Differenza: se mangio un gelato niente pane e pasta ecc., in pizzeria mangio pesce e la pizza la assaggio dagli altri, una fetta piccola. Risultato: mai più avuto mal di testa, non ricordo che farmaco prendevo, tutto cancellato.

Antonella Zani

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