Lo scopo di questo articolo è puntare il faro sull’auspicabile collaborazione tra medici e chiropratici per quello che riguarda il trattamento dei problemi muscoloscheletrici. Perché sì, una collaborazione tra chiropratici e medici – medici di base, ortopedici, dentisti – è possibile.
Sebbene gli approcci clinici del medico e del chiropratico siano diversi, siamo tutti d’accordo nel dire che per entrambe le figure l’obiettivo è far star bene la persona che hanno di fronte. Quale miglior motivo per instaurare una virtuosa collaborazione? Ma se questo non bastasse, ricordiamo che…
Il curriculum di studi di un chiropratico è simile a quello di un medico
- La nostra formazione universitaria, a cui si accede solo se si hanno determinati requisiti, dura 5 o 6 anni, a seconda del college frequentato.
- Studiamo anche noi materie come anatomia e fisiologia, patologia, biologia, chimica, fisica, istologia, embriologia, immunologia, neurologia, ginecologia e ostetricia, pediatria, ortopedia, geriatria… E a queste si aggiungono altre materie di studio proprie della nostra disciplina.
- Come gli studenti di medicina, anche quelli di chiropratica seguono un tirocinio pratico durante gli anni della formazione.
- Come i medici, anche noi chiropratici, durante la nostra carriera, seguiamo corsi specialistici e di aggiornamento.
I benefici della collaborazione medico-chiropratico per i pazienti
Dicevamo che l’obiettivo comune di un medico e di un chiropratico è il benessere del paziente. Bene: attraverso la chiropratica una persona può risolvere una miriade di disturbi muscoloscheletrici in modo naturale, evitando cioè:
- di dover assumere tanti farmaci;
- di sottoporsi a interventi chirurgici più o meno invasivi.
Ecco perché crediamo che possa essere davvero utile per un paziente ricevere l’indicazione di rivolgersi a un chiropratico (naturalmente a un vero chiropratico, e in questo ti aiuta l’Associazione Italiana Chiropratici); e ancor più utile sarebbe una cogestione del paziente, con un lavoro di team fra medico e chiropratico. La chiropratica può essere una grande alleata soprattutto in casi come questi:
- problemi di tipo subacuto o cronico (come possono essere lombalgie, sciatalgie, cervicalgie o determinati tipi di mal di testa…) che non riescono a essere ricondotti a nessuna causa specifica e per cui si può solo ricorrere ai farmaci per alleviare i sintomi;
- problemi di tipo acuto che, però, tendono a ripresentarsi più o meno frequentemente (per esempio, il famoso “colpo della strega”).
In queste situazioni la chiropratica può non solo trovare una soluzione al dolore ma, soprattutto, può aiutare a trovare la causa scatenante e a eliminarla.
E non solo… La chiropratica è utile anche nell’ottica della prevenzione di:
- mal di schiena cronico o il mal di testa “da weekend”;
- paresi (indebolimento lieve) o paralisi (indebolimento più serio) di un nervo che è rimasto lesionato a causa di un’ernia del disco;
- insorgenza di sintomi dovuti a problematiche “nascoste”, come il piede piatto, che può dare problemi a ginocchia, anche e schiena; o come la malocclusione mandibolare, che può portare mal di testa e mal di schiena.
Collaboriamo da sempre con i medici
Qui nella clinica chiropratica Sanrocco, la prima visita prevede sempre il passaggio del paziente nello studio del medico, che raccoglie l’anamnesi in modo da avere un quadro clinico sul suo stato di salute ed escludere anche controindicazioni per i trattamenti chiropratici – ecco un altro motivo per cui possiamo affermare con certezza che sì, la chiropratica è sicura.
Aggiungiamo che sono tanti anche i medici (e i loro cari) che si affidano a noi come pazienti.
Per concludere, noi non vediamo motivi per cui non debba esserci collaborazione tra medici e chiropratici e ci auguriamo che siano sempre di più i medici disposti ad ampliare i propri orizzonti e a conoscere più da vicino la chiropratica e i suoi benefici.
Noi siamo sempre disponibili a un confronto, anche di persona, nelle nostre sedi di Como, Reggio Emilia e Sondrio.